Ho avuto un crollo nervoso al cinema. Mal di testa, nausea, nodo alla gola... rigetto. Il film proiettato sullo schermo è stata una tortura durata 2 ore e 3 minuti: Le assaggiatrici di un regista svizzero, l'ennesima agrodolce serenata sulla seconda guerra mondiale. La trama ruota attorno alle assaggiatrici ufficiali del cibo di Hitler. Varie cose mi disgustavano, la presenza stessa di un ennesimo film sulla seconda guerra mondiale (e anche sugli ebrei) in un periodo storico del genere in primis. La retorica vergognosamente maschilista che ammantava come un vapore rosato tutto il lungometraggio non aiutava. Né aiutava essere da ore in astinenza da nicotina. "Mi sale il nazismo". Mi sono sentita nazista lungo tutta la proiezione. Satana, forse, mi prendeva gli angoli della bocca e mi storceva il viso in una maschera di disgusto insofferente e perenne. In particolare di fronte ad una delle assaggiatrici che sarebbe l'anima del film - anche se non è la protagonista -, perchè ebrea.
Siamo stanchi, tutti. Non possiamo più commoverci per la seconda guerra mondiale e i campi di sterminio nazisti. Comincia a puzzare di propaganda creata ad hoc. Ci trapanano il cervello da ottant'anni con film, documentari, romanzi, saggi, serie, ecc. sui poveri ebrei che alla fine tanto poveri non sono.
Ero davvero esausta a fine proiezione. Forse che il mio cuore è con i bambini che urlano e piangono, o giacciono a terra come stracci, defunti, seppelliti dai calcinacci e dalla terra, in Palestina.
In effetti evito, ho visto La zona di interesse perché sembrava un punto di visa anomalo, ma invece era una trovata per farsi vedere da quelli stanchi degli olocausti cui basta un tg per deprimersi. Non vedo perché farlo anche al cinema.
RispondiElimina"Le assaggiatrici" mi è sembrato la solita fiction RAI all'italiana.
EliminaIl gesto del regista (Silvio Soldino) di creare un'altra sviolinata sulla seconda guerra mondiale, proprio adesso, è stato senz'altro coraggioso. Forse spericolato. Non so quanto abbia registrato al botteghino.
Un abbraccio.