domenica 22 giugno 2025

Essere Buoni?

Da quando sei nato la religione, e la cultura, ma in realtà il Sistema, ti hanno persuaso di quanto sei esistenzialmente superiore come pecora, senza zanne o fauci. Non mordi nessuno, non nuoci: accetti passivamente il tuo ruolo di sudditanza all'interno della "casta" dove ti hanno inscritto sin da quando sei nato. 

A livello sociale, rivesti un ruolo ben preciso sin dai tuoi primi anni; il tuo ruolo è connesso al potere o alla sua mancanza. 

Quando venne fuori la favola della religione cristiana, si parlò di una morale superiore, divina, riservata agli ultimi. Anche quella fu strategia. Agli ultimi, cioè agli schiavi e ai modesti, si disse: porgi l'altra guancia. Ai potenti, ai governanti: occhio per occhio.

Perché i potenti possano governare indisturbati sui deboli serve che i deboli vedano la loro mollezza d'animo, la loro capacità di sopportare e subire sorridendo, come una qualità morale eccelsa, che inoltre verrà ricompensata (sebbene non in questo mondo e in questa vita...)

C'è un unico sistema, e due diverse morali: la morale del forte e del debole, del potente e dell'umile. Si controbilanciano per dar vita a un sistema che garantisce un equilibrio perfetto fra chi comanda e chi è comandato.

Anche io a lungo sono stata presa in trappola da quel dogma studiato a tavolino. Devi avere il diritto di parlare - di dire ciò che pensi; devi smaniare e sforzarti affannosamente di essere cortese, gentile, non offensiva. Ma questa non è la libertà. 

Forse Anthony Hopkins parlava del fatto che il potere è rivelatore: scardina la vera anima di chi lo detiene. Non sono d'accordo. Il potere per suo assetto snatura l'essere umano. Dove c'è potere non può esserci compassione, umiltà, amore - ciò che insegnava il cristianesimo ai suoi adepti, ai gradini più bassi della scala sociale. Più risali la china del prestigio sociale, meno hai bisogno di moralità; meno hai bisogno di moralità, più ne farai a meno e sarai meschino.

Nei quartieri più poveri i dominati rispettano la Legge, chi cerca di risalire la china sociale si affilia alla mafia, e questo gli conferisce una posizione di dominio che gli consente di poter fare ciò che vuole (il male che vuole) praticamente impunito. 

Perché questo è il potere: la premessa e la conditio sine qua non dell'empietà.

Ovviamente il denaro non è sufficiente.

Nessuno di questi potenti - che siano o meno ricchi - desidera lo sporco, unto denaro del "povero", perché il denaro è solo una minima accezione del potere.

Potente ci nasci in base a quanto sei conforme al sistema.

Soggiogato lo sei solo in quanto nato con certe caratteristiche non utili al sistema.

Un soggiogato con soldi viene schiacciato sotto le suole delle scarpe di un potente anche se fosse meno ricco.

La libertà consiste nell'anarchia che non è il caos che ci insegnano ma il crollo del Sistema - la fine di ogni potere precostituito e quindi di ogni disparità, classismo e sopruso.  

1 commento:

  1. Io alla libertà, in senso lato, non credo.
    Non credo nella sua esistenza, per nessuno. E' utopia, una parola vuota e fragilissima che hanno fatto diventare potente.
    Tutti la inseguono, chi l'ha mai trovata davvero?
    Un abbraccio.

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